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TAV e trasporti: intervista al senatore Marco Scibona (M5S)

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di Davide Amerio.

La situazione del  in Val di Susa si colora sempre più di incognite. La Francia mette in atto una “pausa di riflessione”. Nella zona del cantiere di Chiomonte è stato recentemente scoperta la presenza di un lepidottero di specie protetta dall’Unione Europea. I lavoratori del cantiere sono in sciopero, si devono rinnovare gli appalti e vengono al pettine i nodi dei rapporti con i francesi. La logica dietro quest’opera “strategica” mostra sempre più evidenti lacune a cominciare dalla visione trasportistica dell’Italia. Di tutto questo abbiamo parlato con il senatore , del M5S, esperto di  su ferrovia,  della prima ora e che da anni segue le vicende connesse alla linea -Lione. Buona lettura.

Alla luce delle notizie che giungono dalla Francia, questa pausa dichiarata dalla ministra francese Elisabhet Borne, quali conseguenze potrebbe, o dovrebbe avere, sul progetto del Tav tra Torino e Lione?

Teniamo presente che già per ben tre volte la Corte dei Conti francese ha puntato l’attenzione su questa linea tra Italia e Francia, dimostrando che in Francia c’è una diversa attenzione e sensibilità sulla spesa pubblica, laddove noi spendiamo molto di più su quella che è la parte nazionale della linea rispetto a quella internazionale. Nel momento in cui la spesa economica francese non è delle migliori e devono valutare quai sono le spese più opportune da fare in un momento di crisi, evidentemente il governo ha deciso di fare ulteriori valutazioni. Potrebbe non cambiare nulla, ma intanto ci vogliono pensare su. Non possiamo ancora dire se questo comporterà un blocco della parte internazionale o anche di quella nazionale, dal nostro punto di vista meno danni si fanno, meglio è.

La nostra parte a che punto è il progetto?

Dalla nostra parte devono ancora essere realizzate le valutazioni del VIA [Valutazione dell’Impatto Ambientale n.d.r] ed essere effettuati i bandi per le gare d’appalto. La nostra preoccupazione è riuscire a fermare il progetto prima che siano completate le gare con la messa in atto delle clausole penali. Prima riusciamo a mettere un punto su questo progetto, prima salviamo i conti pubblici. Anche se l’ultimo decreto sul VIA ha annullato qualsiasi garanzia ambientale, resta il fatto che le gare d’appalto devono svolgersi a livello europeo e i tempi sono abbastanza lunghi.

SEGUE ….

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