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Merced Bresso e l’economia dal Tav

bresso

di Davide Amerio.

Dall’Europa giungono notizie sulla linea Tav tra la Spagna e la Francia documentando, ce ne fosse ancora bisogno, che i grandi progetti Tav sono destinati al fallimento. L’ostinazione della nostra classe politica è invece stupefacente nella fantasiosa capacità di proporre tesi verosimili, ma in realtà fallaci, in favore della linea AV Torino-Lione.

Un bel esempio lo offre la mai compianta Mercedes Bresso, ex Presidente della Regione Piemonte, sostenitrice della linea Tav, trombata alle elezioni regionali (ma per colpa di Grillo, hanno sempre sostenuto i piddini) e oggi accomodata nel poltronificio (pardon) Parlamento Europeo. Da Bruxelles la signora illustra in una intervista a un canale francese due punti importanti che vale la pena sottolineare; quando la giornalista le chiede se la linea Torino-Lione sia il “futuro” ella dichiara:

1) [la linea] modernizza una linea esistente che non consente più in modo economico ed ecologico il trasporto in particolare delle merci e delle persone.

2) Nell’ambito dei trasporti è la “domanda che crea l’offerta”.

Se qualcuno ogni tanto si domanda perché mai questo paese galleggia e non riesce a decollare avendone invece molte potenzialità, può trovare risposta in queste affermazioni, o meglio, nel fatto che esistano politici che parlano senza cognizione di causa.

Che la linea sia più economica di quella attuale è fatto smentito dalle previsioni dei costi, da quelli già sostenuti e da quelli immaginabili. La nostra signora del Tav pare ignorare del tutto i conti più e più volte dimostrati laddove la nostra Tav costa almeno due volte e mezza quella deglli altri paesi europei. Ciò si collega alle leggi degli ultimi anni dei governi delle “larghe intese” che offrono il fianco a speculazioni da parte dei general contractor privi di controllo, nonchè ampli spazi alla corruzione e alla criminalità organizzata.

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