Ken Bi: Navigando tra i confini della realtà

cover Ken Bi

di Davide Amerio.

Ricordo con piacere la serie televisiva intitolata “ai confini della realtà”; ha avuto molto successo ed è stata riproposta in diverse versioni, anche cinematografiche. Non era sola fantascienza e nemmeno sola fantasia. Era l’esplorazione di una terra “di mezzo” tra l’impossibile, l’incredibile e un po’ di probabile. Una miscela di tensione, terrore, suspence e colpi di scena.

Leggendo “Navigando tra i confini della realtà” di Francesco Bianchi, in arte Ken Bi, quei racconti mi sono tornati alla mente e non solo per l’assonanza del titolo che chiaramente si ispira ad essi. Ci sono tutti gli ingredienti per creare un’atmosfera da brivido che tiene il lettore in sospeso.

La creatività nei racconti non manca. Una piacevole lettura, e l’incontro con personaggi che vivono in un normale quotidiano che si trasforma e li ingloba, loro malgrado, in un vortice di fenomeni improbabili e inverosimili. Anche laddove è possibile intuire la conclusione, la lettura scorre gradevolmente navigando tra gli aspetti psicologici dei personaggi. Altrove il finale è una reale sorpresa, una trovata felice dell’autore.

Al centro uomini e donne ordinari che si pongono intime domande su ciò che sta loro accadendo. Ecco l’uomo che improvvisamente vola e si chiede quali e quanti siano i suoi poteri. Una seduta dallo psichiatra di un uomo ritenuto disturbato mentalmente ma che conosce verità sconvolgenti modificherà la vita di entrambi.

Cosa faresti se domani il mondo fosse invaso dagli alieni e fosse la fine di tutta la vita sul pianeta? Quali situazioni si potrebbero mettere in atto attorno a te senza che tu possa fare nulla?

Sedici racconti per sedici personaggi ciascuno con la propria visione problematica del mondo. Ma la domanda che li accomuna è: sono di questo mondo o di quale altro? E se la loro fisicità è in questo la loro mente appartiene quasi sempre ad un altro universo. Oltre il confine.

Ken Bi conduce il lettore in questi mondi irreali, problematici, terrificanti a volte, ma anche con risvolti comici che strappano il sorriso al lettore. Si sente l’influenza della fantascienza anni ’80 compresi i manga giapponesi, ma la miscela viene composta arricchendola con tutti gli aspetti della psiche di ogni personaggio. Il confine della realtà non riguarda solo lo scenario e la teatralità della situazione ma la reazione, con tratti kafkiani, di chi la vive stando dentro come se ci fosse sempre stato o fosse predistinato ad esso.

Una lettura godibile di un talento promettente.

(D.A. 13.05.15)

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