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Berlusconi compie 80 anni: i parassiti di ieri oggi lo snobbano

berlusconi

Nel mondo vegetale e animale il “parassita” è un essere (pianta o animale) che si attacca al suo ospite – spesso a sua insaputa. Silenziosamente penetra nelle radici, oppure nella carne conficcandoci la testa. Ruba il nutrimento vitale. Cresce a dismisura attorcigliandosi tra i rami o gonfiandosi l’addome con il sangue succhiato. Non conosce distinzioni, è di “bocca buona”. Non importa il tipo di pianta o il tipo di animale che infesta. Alta/a, bassa/o, a pelo lungo o raso; pianta da frutto o da ornamento, animale di razza o bastardo; poco conta. L’importante è vivere alle spalle di qualcun altro. Se l’ospite muore… ne cercano un altro in prossimità.

Berlusconi compie 80 e, dichiara, che penserà alla famiglia. Francamente ritengo non abbia mai smesso di farlo: le sue aziende, i suoi figli, la sua “roba” e la salvezza della sua persona dalla galera sono stati il centro della sua attività politica ventennale. Per chi l’aveva capito due decenni fa, nessun stupore.

Sorprende invece (di fa per dire) che a riconoscere l’essenza dell’uomo, padrone indiscusso della destra, siano quanti lo hanno osannato, esaltato, difeso ad oltranza oltre l’impudenza e la sfacciataggine. Eccoli, oggi, a rilasciar interviste sull’uomo che hanno servito e riconosciuto come capo indiscusso e imprescindibile, per dire che avevano “capito”, da tempo, quanto Berlusconi fosse in realtà un personaggio che pensava solamente a costruire leggi per difendere la sua persona e i suoi interessi. Ora alcuni lo accusano pure di essere un “traditore” dei principi che professava. L’elenco è lungo, ma ben riassunto in un articolo di FQ. Una pletora di individui, sempre gli stessi, che transita da 40 anni da un fronte all’altro, dai tempi del pentapartito, passando per Craxi, e rifugiatisi sotto l’ombrello berlusconiano dopo Tangentopoli, alcuni già scesi sulla sponda renziana. Ora nuovamente pronti con le valigie in mano, in attesa di capire quale porto offrirà loro nuovo riparo e nuova linfa.

Questa è l’immagine migliore che ci svela non il senso dell’ingratitudine, che sarebbe un peccato veniale, bensì quello dell’arroganza parassitaria di individui, di destra, sinistra, centro, il cui unico scopo nella politica è la loro sussistenza. Le ideologie (intese come idee, visione, progetto) non trovano casa né di qua, né di là. Liberismo, socialismo, comunismo, cattolicesimo, sono un retaggio del ‘900 che non ha più significato in questa dimensione politica. Vivono giusto il tempo di uno spot pubblicitario televisivo per regalare a ignari elettori l’illusione che la loro “fede” politica abbia ancora una ragione per esistere.

Ė questa arroganza che ha alimentato e prodotto nuovi fenomeni politici definiti, ovviamente da costoro, anti-politica. Non stupisce, perché non possono comprenderla. Non possono concepire esista ancora qualcuno che intenda la politica non come mestiere, ma come servizio.

Se vogliamo ritrovare la capacità di costruire progetti politici nuovi, partendo dalla ricca storia ideale lasciataci da nobili maestri, dobbiamo liberarci delle zecche, dei parassiti. Tutto quello che può classificarsi, oggi, come “”, che ci tiene ancorati a un interminabile presente, che dura da trent’anni, nel quale la politica di “mestiere” è la zavorra che non farà mai decollare le nostre utopie.

di Davide Amerio.

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