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La pacificazione di Virano sul Tav

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Fonte: Tgvallesusa.it

di Barbara Debernardi

Il 16 marzo 2015 nel corso del primo Consiglio di Amministrazione di Telt sas il Presidente Virano ha presentato un “Appello per la pacificazione, il rispetto delle posizioni e il dialogo” rivolto “a quanti si oppongono alla Torino-Lione”, finalizzato al “superamento dei conflitti” e ad “aprire una nuova fase di dialogo”.

A chiedere ai valsusini, con la consueta faccia di bronzo, la “pacificazione sotto il controllo delle Istituzioni per trasformare finalmente l’opera in un ‘normale lavoro pubblico’”, promettendo in cambio “una revisione delle iniziative giudiziarie intraprese da Ltf” e “una revisione, da parte dell’Autorità, delle presenza delle forze dell’ordine a presidio del cantiere” è chi nell’ultimo decennio ha fatto della mistificazione ne ha fatto un’arte.

A lui si deve lo snaturamento (se mai natura ha davvero avuto) dell’Osservatorio, trasformato da luogo di confronto in teatro del consenso; a lui si devono le leggende diffuse in ambito nazionale ed europeo del “processo democratico di confronto continuo che ha coinvolto Sindaci, Consigli comunali, cittadini e opinione pubblica” (come egli stesso scrive nel cosiddetto “Accordo di Pra Catinat”); a lui si deve la bufala dell’appena citato accordo, circa il quale la sottoscritta e altri amministratori dell’epoca attendono ancora di vedere le firme apposte in calce. E a lui si deve la redazione di dozzine di veline che media compiacenti hanno sventolato negli anni, inneggianti a un’opera avviata, irreversibile, in larga fase di avanzamento, occasionalmente addirittura in anticipo (!) sulla tabella di marcia imposta dall’Europa.

Non val davvero la pena di entrare nel merito dell’appello alla pacificazione rivolto ai valsusini, dati i presupposti e le garanzie che può fornire l’autore del medesimo, poiché l’arroganza delle richieste e il presunto potere decisionale che si coglie tra le righe si commentano da soli. E perché è di tutta evidenza che i valsusini continueranno democraticamente, liberamente e pacificamente ad opporsi alla realizzazione della Torino-Lione.

L’unico appello sensato alla pacificazione il neo presidente di Telt dunque dovrebbe rivolgerlo al suo cuore. (B.D. 21.03.2015)

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