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Informazione economica dei TG

Istat

Ieri capto qualche minuto di notizie dei telegiornali. Un sorridente giornalista annuncia che la situazione economica sta cambiando. Il clima di fiducia degli Italiani cresce e siamo finalmente a una inversione di tendenza. Accipicchia! E pensare che non me n’ero accorto di tutto sto’ clima di fiducia. Sarà perché vivo in un posto di sfigati oppure perché non guardo la televisione (e sopratutto i Tg) e non prendo sul serio la loro informazione economica?

Allora un salto con la tastiera nel virtuale ed eccomi dentro il sito dell’Istat e vado un po’ a guardare le tabelle che riportano questi indici. Ce ne sono molti, per semplicità ne riporto i valori di quelli molto decantati dai telegiornali. Li espongo elaborati graficamente.

img clima consumatori grafico

In effetti i grafici indicano per i mesi di Gennaio e Febbraio 2015 una lieve crescita nella misurazione della percezione del Clima economico (in rosso) e del Clima personale (in giallo). Il Clima complessivo di fiducia dei consumatori (in blu) punta verso l’alto e ciò è positivo. Ma il grafico mostra anche che l’andamento – e qui sta la falsità dell’informazione – in economia ha poco significato presa in considerazione mese per mese quanto invece diventa importante l’andamento su base annua. I dati nei mesi precedenti al 2015 evidenziano che il Clima di fiducia dei consumatori aveva avuto una impennata tra i mesi di Febbraio e Marzo del 2014 per poi tornare poco oltre il punto da cui erano partiti da inizio 2014.

Stessa considerazione si può fare sull’indice di fiducia nella situazione economica italiana :

img situazione economica

Anche qui si può constatare che una “rondine non fa primavera”…
Ma questo clima di fiducia è suffragato dalla situazione dell’economia reale o è indotto da una informazione pilotata dall’ottimismo governativo? La risposta è nei seguenti grafici (a cura dell’Istat):

tassodisoccupazione feb 15

prezzialconsumo feb 15

pil 15

Se il tasso di disoccupazione ha avuto una leggera flessione, i prezzi continuano a indicare un periodo di deflazione e il PIL al III trimestre 2014 era in piena flessione. Da notare che ha conosciuto un periodo di risalita durante il precedente governo.

L’effetto del Jobs Act potrebbe incidere momentaneamente sul tasso di disoccupazione ma la tipologia di contratti che configura non garantisce stabilità di impiego nel tempo, quindi una qualsiasi variazione di mercato potrebbe capovolgere la tendenza.
Insomma l’ottimismo è una cosa positiva ma prima di gridare “ip ip urrà” gli economisti seri attendono in genere risultati più significativi per proclamare il cambio di tendenza.

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