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Alessio lo studente che supera la ministra Boschi

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Il “Re è nudo” titola il Fatto Quotidiano. Uno studente di giurisprudenza smaschera il governo impegnato in un tour propagandistico negli atenei a opera della fascinosa ministra .

Il plauso è dovuto al giovane , salito inaspettatamente suo malgrado agli onori delle cronache, per aver illustrato, in faccia alla ministra, l’elenco copioso delle porcate che fanno della sua Riforma Costituzionale uno stravolgimento anti-democratico del nostro ordinamento.  La vicenda mette in evidenza alcuni aspetti sociali e politici interessanti:

  1. Ai giovani insegna che, come un anonimo scrisse sul muro di una casa, se “vuoi fottere il sistema… studia!”. La conoscenza è l’arma migliore per sostenere la libertà, per essere cittadini e non sudditi. Il confronto con i giovani è fondamentale, nuove idee e nuovi punti di vista nascono da loro.
  2. Un governo che si vanta di essere “riformatore” e si fa cogliere in contropiede da uno studente (con qualche nozioni di diritto avendo sicuramente aperto, letto e studiato, qualche testo di giurisprudenza) offre l’impietosa visione dell’incompetenza e della fragilità di tesi che hanno bisogno della protezione e della complicità dell’informazione per reggere. Senza “rete” le tesi “riformistiche” si smontano miseramente.
  3. Le truppe dei neo quarantenni che animano questa compagine governativa sono composte da “vecchi”; lo sono nell’animo, nelle idee e nei comportamenti. Tant’è che hanno più famigliarità con i e i Berlusconi che con le nuove generazioni.
  4. Risulta evidente come le riforme della scuola, o le non riforme, attuate in questi anni, sono inadeguate a creare quel fermento politico e culturale possibile tra i nostri giovani. Pensiamo al potere che le riforme vogliono dare ai “presidi” (o come cavolo li chiamano adesso) e valutiamolo con l’atteggiamento remissivo e patetico di questo “magnifico” Rettore nei confronti del “potere” e di fronte agli studenti. Che insegnamento potranno mai dare costoro?

Come sovente capita le “illuminazioni” giungono inaspettate e impreviste. Ringraziamo quindi il giovane Alessio per avere, non ostante i pareri contrari dei suoi amici, osato squarciare il velo delle ipocrisie renziane con la sua “semplice” intelligenza. Di questo abbiamo un gran bisogno.

Di certo non faremo come la pluriparlamentare che di fronte alle contestazioni rivolte  al suo partito, da parte dei “giovani”, pare abbia detto una frase del tipo “ma questi qui cosa vogliono?”.  Ecco! Meno Finocchiaro, Boschi, Renzi e Verdini e più “Alessi”!

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